Dieci capodanni

Dieci capodanni

A tutte le persone che, come me, soffrono di saudade per Madrid e vorrebbero guarire, non consiglio la visione di Los años nuevos, tradotto in Italia come “Dieci capodanni”. La capitale spagnola è infatti lo sfondo – forse l’unico possibile – di un viaggio di dieci anni nella vita di due trentenni. Come scriveva Hemingway: «A Madrid nessuno va a letto prima di aver ucciso la notte» e sono proprio dieci di queste notti, le più importanti dell’anno, quelle dei traguardi e dei propositi, che ci vengono raccontate con una naturalezza disarmante dal madrileno Rodrigo Sorogoyen, che trasforma la sua città in un personaggio, senza mai farla vedere davvero, senza mai andare troppo in profondità. 

Dai primi minuti all’ultima puntata, è disarmante l’autenticità di ogni frammento di vita ripreso. Chiunque abbia dai 30 ai 40 anni oggi non farà fatica a riconoscersi in ognuno dei personaggi della serie, nelle loro insicurezze, nei loro propositi o nella loro ricerca del piacere. In dieci puntate, a essere sotto i riflettori sono soprattutto i cambiamenti inevitabili della vita e il goffo tentativo di ognuno di affrontarli, cercando di stare al passo, ma di trovare il proprio tempo. E credo che siano proprio la goffaggine dei personaggi e la banalità delle scene rappresentate ciò che rendono Dieci capodanni una serie generazionale, che riesce a cogliere lo spirito del tempo. Dal sesso – finalmente epurato del romanticismo melenso a cui siamo abituati e messo in scena senza tralasciare i momenti di impaccio che lo contraddistinguono nella vita reale – alle droghe – raccontate senza moralismo o pietismo – alle scelte di vita dei personaggi – spesso avventate e contradditorie – tutto sembra parlare di noi, della vita vera di milioni di persone che si trovano in questo momento storico ad affrontare la famosa “età adulta”

Dieci capodanni non vuole dare nessun giudizio morale e nessuna lezione di vita e forse è per questo che è molto amata dai Millennials, che rappresenta alla perfezione. Si limita a fare una cronaca delle nostre vite, a farcele vedere da fuori attraverso uno schermo e forse è per questo che è così straziante nella sua semplicità.  Ci parla di relazioni umane, profonde e autentiche, ma semplici e non romanticizzate. Ci fa vedere come nascono, come cercano di sopravvivere alla quotidianità e come naufragano senza che siamo in grado di capire perché, quando si sono incrinate, cosa è successo, quando siamo cambiati. L’impossibilità di rispondere a queste domande è quanto di più vero ci sia nella vita e ho apprezzato molto che la serie non faccia nessun tentativo di trovare risposte che non esistono. 

Mentre le paure e le incertezze non si placano, la felicità e la poesia ci colgono in momenti inaspettati, l’amore ci investe e poi ci abbandona, la vita semplicemente accade. Questo è quello che vediamo in Dieci Capodanni: la vita, senza fronzoli e senza ricami. Con tutti i dubbi sulle scelte fatte e le loro conseguenze e con tutte le domande aperte a cui non troveremo risposta.

logo

Related posts

Euphoria

Euphoria

Le dipendenze (dalle relazioni) Ogni volta che qualcunǝ decide di rappresentare su schermo quel periodo di merda della vita che è l’adolescenza, rischia di farlo banalizzandolo e stereotipandolo, esattamente come ho appena fatto io definendolo «periodo di merda».Invece, Sam Levinson racconta...

Landscapers e il confine tra reale e immaginario

Landscapers e il confine tra reale e immaginario

Un'immagine in 4:3, un bianco e nero che ha il sapore dei vecchi noir anni ’50, un'istantanea su una piazza in cui tutto appare immobile e immutabile, fissato nel tempo e dal tempo (come una cartolina, come un ricordo). La stessa immagine prende colore, cambia il formato, comincia a cadere una...

The Bear

The Bear

Andrebbe presa a piccole dosi perché altrimenti rischia di travolgerti e fagocitarti con i suoi tempi forsennati e la sua imprevedibilità, oppure si può tentare di starle dietro, seguendo il suo ritmo e le sue regole, sperando di riuscire a trovare il momento giusto per respirare e riprendere...