Le classifiche del 2023
È un cinema eclettico e attento, quello che ha innamorato la redazione di Billy nel 2023. Un sistema tutto sommato equilibrato, ma sicuramente complesso (nel senso di un insieme organizzato di parti diverse che interagiscono tra loro in modo da conferire al sistema stesso caratteristiche ulteriori rispetto alla mera combinazione delle singole parti), da cui emerge una contemporaneità popolata da dilemmi morali, da pulsioni anti-sistemiche, da scandagli di conoscenza affettiva, da movimenti tellurici sia su conflitto e identità che su Storia e colpa, da immagini scomposte tra arte e potere, tra parole impraticabili, proiezioni di ricordi e sensi desiderati.
Ci rappresenta? Certo, in mille e in nessun modo, e non potrebbe essere altrimenti.
Colpiscono invece due cose, degli spazi seriali in cui abbiamo deciso di sostare. La prima è la quasi bulgara unanimità per un prodotto come The Bear tanto oscillante nella durata delle sue puntate, quanto fermo e cruciale nella centralità che consegna al tempo: il tempo che ci resta e quello che abbiamo sprecato non amandoci abbastanza, prima che fosse troppo tardi. Non so cosa possa esserci di più attuale, tanto più se ci affianchiamo il secondo posto de La caduta della casa degli Usher. L’altro elemento che colpisce è l’egemonia culturale di matrice anglosassone — anzi Made in USA — che, dalle e dagli showrunner alle piattaforme, riveste la nostra classifica delle serie (non solo nelle posizioni elencate). Anche questo è un elemento di attualità ineluttabile? O un’altra serialità è possibile?