Red
«Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto»
L’incipit de La metamorfosi si è sempre prestato alla creazione di molte storie ed è stato fonte d’ispirazione per decine di personaggi, non solo cinematografici, e il nuovo film Pixar, almeno in parte, si sviluppa partendo proprio dall’immagine di un cambiamento fisico come pretesto metaforico per arrivare a definire un percorso di cambiamento personale. In Red quel tipo di cambiamento è raccontato attraverso l’esperienza di una liceale che si trova ad affrontare per la prima volta i desideri, i cambiamenti del proprio corpo e le battaglie per definirsi un ruolo indipendente all’interno della famiglia e dalla famiglia stessa. Sarebbe un errore, però, limitarsi a ridurre Red alla semplice favola che racconta dell’adolescenza, delle sue novità e delle difficoltà nell’accettare le rivoluzioni che ne fanno parte, anche se Red lo fa in un modo nuovo, per certi versi anche rivoluzionario, senza quei filtri che lo schermo ha sempre imposto verso certi argomenti che sembravano essere dei tabù come le mestruazioni.
Perché determinare la propria individualità, la propria indipendenza dal giudizio altrui tramite un processo di crescita, attraversando un luogo liminale (anche se in questo caso quasi germinale della propria personalità, come solo l’adolescenza sa essere) o un confine personale è una condizione universale che allude a chiunque e in cui chiunque riesce a ritrovarsi: Gregor Samsa è già adulto e con un lavoro quando si risveglia con le sembianze di uno scarafaggio, ma esattamente come Mei Lee, protagonista di Red, si trova a dover fronteggiare il rifiuto da parte dei genitori di accettare il cambiamento e a dover far fronte agli inevitabili sensi di colpa che deriverebbero dalla prospettiva di poterli deludere.
La liminalità in cui ci traghetta Mei Lee è la condizione di chi si trova a doversi accettare, a doversi determinare, a dar forza alla consapevolezza che ciò che è destinato a cambiare non contrasta con le scelte del passato ma potrebbe cambiare la forma e l’aspetto del nostro futuro.
«E nulla perisce nell’immenso universo ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo. E nascere noi chiamiamo cominciare a essere una cosa che non si era…»
(Ovidio, Le metamorfosi)