La torre nera… se crolla non succede niente
Premessa doverosa: il sottoscritto non ha mai letto una riga de La torre nera di Stephen King, anzi, a essere sinceri, non ha mai letto qualcosa di Stephen King, quindi la discussione sulle differenze tra romanzo e film sarà lasciata ai fan del celebre scrittore.
Detto ciò, veniamo a noi. La torre nera è l’ennesimo film tratto da un’opera di King, le cui trasposizioni a livello cinematografico hanno avuto fortune alterne (basti pensare a bei lavori come Le ali della libertà o Il miglio verde, o a ciofeche come Cell). Questa volta però l’attesa è forte, perché in ballo c’è la trasposizione cinematografica della saga letteraria più amata dai fan dello scrittore, un progetto che ha avuto varie peripezie durante la sua realizzazione per via dell’alternarsi di registi e studios, e che ha alla fine portato Ron Howard a capo di tutto con la scelta di affidare la regia a Nikolaj Arcel (di cui ricordiamo il buon Royal Affair, tratto dal bel romanzo di Enquist Il medico di corte).
La vicenda vede Jake (Tom Taylor), un ragazzo che vive a New York, tormentato da strani incubi in cui compaiono un pistolero, uno stregone e una torre nera. Questi incubi lo conducono a scoprire l’esistenza di un mondo parallelo dove vivono le figure da lui sognate e ad allearsi con il pistolero Roland (Idris Elba), impegnato in una battaglia senza fine contro lo stregone Walter O’Dim (Matthew McConaughey) che tenta di distruggere la torre nera, costruzione che tiene insieme l’universo, per governare in un mondo popolato dall’odio, dal terrore e dalle tenebre.
Ne esce fuori una “fiaba nera” che scorre (troppo) veloce, una fiaba caratterizzata da un mix di generi (fantasy, fantascienza, western, pillole di horror) e scene che risultano essere incollate alla bell’e meglio, anche per via della scarsa durata della pellicola (concentrata in poco più di un’ora e mezza), dove gli attori forniscono una recitazione piatta, senza dare un tocco in più (il solo Idris Elba cerca di fare qualcosa in questo senso) e che nell’ultima parte rivela la sua mediocrità.
Un’opera che può forse dire qualcosa a un ragazzino, ma lascia il pubblico adulto con la sensazione di aver visto qualcosa di irrilevante, senza alcun messaggio, col solo fine dell’intrattenimento; quindi, se non andrete a vedere La torre nera, ne determinerete il crollo (cinematografico), ma state tranquilli: a differenza del film non vi succederà niente.