V per Vendetta
V for Vendetta, USA, 2005, James McTeigue (R.), Andy Wachowski e Larry Wachowski (Sc.)
Fedelissima trasposizione cinematografica della celebre graphic novel scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd nella prima metà degli anni ’80, V per Vendetta è un thriller fantapolitico riuscitissimo che ha l’indiscusso pregio, tra gli altri, di far riflettere lo spettatore sulla situazione socio-politica in cui nasce. Se il fumetto cela, in maniera in effetti piuttosto scoperta, una spietata critica al sistema thatcheriano instaurato in Inghilterra a partire dalla fine degli anni ‘70, è interessante notare come diversi elementi tornino ad essere drammaticamente attuali in un’America in cui la ferita dell’11 settembre 2001 non si è ancora rimarginata, ed utili a sondare le molte ombre dell’attentato alle Torri Gemelle. Non semplice film d’intrattenimento, dunque, anche se la regia non lesina certo sullo spettacolo, ma, a uno sguardo appena più attento, vero e proprio manifesto della sfiducia nell’amministrazione Bush e nella sua orwelliana reazione all’attacco di New York. Si assiste così a un intrigante ribaltamento che fa del terrorista V (un magistrale Hugo Weaving, in una prova attoriale estrema, perennemente nascosto da una maschera mono-espressiva) l’eroe di una rivoluzione necessaria, e dei governanti (in particolare, del luciferino primo ministro interpretato da John Hurt) i veri mostri, i veri terroristi da cui difendersi. E questa rivoluzione, questa lotta per la liberazione di un’Inghilterra oppressa, nel prossimo futuro, da un governo di terrore che ha ridotto a nulla i diritti civili in nome di una millantata superiore sicurezza nazionale, passa prima di tutto dal percorso della protagonista Evey (la sempre brava Natalie Portman) e dalla sua personale liberazione dalla paura che attanaglia tutti i suoi connazionali. Se l’adrenalina, il cast stellare ed un personaggio – quello di V – immediatamente iconico hanno fatto del film un cult istantaneo, è questo sottotesto impegnato che lo renderà immortale ed assolutamente imprescindibile per la comprensione degli anni ’00 e delle sue psicosi.