Mystic River
Un’automobile si allontana lungo la strada del loro quartiere, culla dei loro sogni e della loro tranquillità, portandosi via la loro l’infanzia, strappandoli alla loro innocenza e scaraventandoli nella più triste delle realtà. Su quella automobile vengono portati via non solo le vite di tre ragazzini, ma anche tutte le loro difese e le loro certezze. L’auto che si fa sempre più piccola e l’inquadratura che si allarga a raccogliere il silenzio delle strade del loro quartiere, l’assenza che trapela dalle finestra delle case e l’impotenza nei loro sguardi inconsapevoli. Il calore di quelle strade e la sicurezza che ci trasmettevano, proprio attraverso l’assenza, diventano minaccia e manifestano la loro incapacità di difendere e proteggere il futuro dei propri figli. Quei ragazzini crescono, ma sembra che per loro la vita si sia fermata su quella strada, e cercano di crearsi e ritrovare un guscio che li possa difendere e proteggere come quelle strade non riuscirono a fare. Distanti tra loro, ma uniti nell’insicurezza di una vita che passano cercando di superare un trauma e diventando loro i primi responsabili della loro protezione, chi entrando in polizia, chi invece intraprendendo la strada opposta e chi, invece, non riuscendo a trovare un riparo dal passato subendolo più di quanto non lo subiscano, consapevolmente, anche gli altri. Il destino e un’altra tragedia li riavvicina facendoli ritornare su quelle strade, riportandoli alla loro infanzia e ai loro ricordi che dormivano sotto la cenere degli anni passati, mai spenti definitivamente. Cresciuti, ma in fondo rimasti sempre quei bambini che abbiamo lasciato su quella strada, nonostante gli anni passati e le scelte diverse, agiscono e reagiscono con la stessa ferocia e gli stessi silenzi che hanno marchiato la loro vita: la brutalità che c’è in un colpo di pistola è la stessa che c’è nel silenzio che permette a quel colpo di rimanere impunito, secondo una logica in cui il mostro deve venire sacrificato perché l’incantesimo possa perdere il suo effetto.